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Il periodo di restituzione passa dai 30 ai 14 giorni

Dopo anni di politiche libertarie, il 2024 potrebbe rappresentare il punto di arrivo di una retromarcia collettiva già in atto. L’ultimo segnale arriva da Amazon, pioniere per eccellenza del reso lungo, che se finora aveva viziato i propri clienti con 30 giorni di tempo per la restituzione dei prodotti, adesso annuncia una restrizione ai 14 giorni previsti per legge.
Dal 25 Marzo di quest’anno, nemmeno l’Italia sarà esente dal cambiamento nelle policy. La convinzione diffusa è che non tutti gli acquirenti siano in buona fede. Tanti, infatti, ne approfitterebbero per utilizzare gratuitamente i prodotti per un mese, poi restituirli e passare al modello successivo. Una durata inferiore del reso, quindi, potrebbe sia educare i clienti ‘capricciosi’ ad un acquisto consapevole, che scoraggiare quelli disonesti.
C’era, ad esempio, l’austriaco che ogni 2 settimane comprava integratori di proteine, li mangiava e poi restituiva il pacco vuoto, per il rimborso. Per 3 mesi ha integrato gratis la dieta, prima che lo scoprissero. Oppure l’italiano che ha comprato la stampante con i toner di inchiostro inclusi e poi l’ha restituita, senza toner. Sfruttano, quindi, le politiche di reso e usano gratis i prodotti richiesti.