L’annata non è delle migliori. Quelle del Cosenza, infatti, sembrano le fatiche di Sisifo, personaggio della mitologia greca che per aver osato sfidare gli Dèi fu costretto da Zeus a spingere un masso sino alla cima di un monte, ma ogni qual volta raggiungeva la vetta, il masso rotolava giù.

Tant’è che il pareggio casalingo contro lo Spezia è l’ennesima dimostrazione di quanto i ragazzi, nonostante i buoni propositi dimostrati in ampi tratti della partita, nell’arco dei novanta minuti trovano sempre il modo di smarrirsi fra disattenzioni e svogliatezza e di farsi puntualmente male.

E’ questo, senza alcun dubbio, uno dei momenti peggiori da quando i rossoblù sono tornati in Serie B. La classifica, non a caso, parla da sola. Sebbene negli ultimi venti minuti di gara siano rimasti in superiorità numerica per l’espulsione di Ramos (S), la squadra non ha saputo capitalizzare tale supremazia.

Nel primo tempo, in realtà, gli uomini di Braglia hanno interpreto meglio la partita rispetto alla seconda parte della gara, anche se lo Spezia, nei primi quarantacinque minuti, ha fatto un buon pressing e, soprattutto, ha tenuto un apprezzabile palleggio senza, però, portare seri pericoli verso la porta di Perina (C).

La rete del vantaggio dei LUPI è arrivata al 38’. Kanouté (C) con un tiro “impensabile” da centrocampo ha tentato di beffare il portiere avversario troppo in avanti rispetto alla linea di porta. Il recupero ha avuto del “miracoloso”, quando lo stesso portiere con una smanacciata ha sventato in angolo. Dalla bandierina Baez ha servito Rivière che colpendo al volo ha mandato il pallone alle spalle di Scuffet (S).

Nella ripresa il Cosenza ha mostrato, ancora una volta, le solite paure ed incertezze di cui spesso è vittima. Una squadra che, a differenza dello scorso anno, è priva della necessaria rabbia agonistica. Il paraggio dello Spezia, di fatto, è frutto di una triangolazione magistrale che ha portato Ragusa, libero di calciare, a realizzare il goal dell’1-1.

Da quel momento, era il 63’, la squadra non ha cercato più l’affondo se non in rarissime occasioni. L’unico episodio degno di nota è l’atterraggio in area di Bruccini, nei minuti di recupero. Ma al San Vito-Marulla sembra che i rigori per il Cosenza non debbano essere fischiati. Una gara disputata a ritmi troppo lenti, memori forse del flop di Ascoli, dove l’impeto della prima mezz’ora, su un campo decisamente pesante, è costato la cosiddetta remuntada.

E, comunque, a fine partita, il pubblico non ha certo risparmiato fischi e cori di contestazione indirizzati maggiormente, a torto o ragione, al Presidente Guarascio. La prossima è il posticipo di Perugia, in terra umbra, dove in caso di sconfitta, scongiuri a parte, non saranno certo cioccolatini per il Club ed i vertici societari.

In sala stampa persino il DS Trinchera ha preso la parola per ribadire le difficoltà del momento e confermare la personale fiducia a Piero Braglia il quale, subito dopo, ha dichiarato: «A me dispiace per i ragazzi perché hanno fatto quello che era nelle loro possibilità. Purtroppo ricorriamo ciclicamente nelle stesse ingenuità. E’ un dato di fatto che non riusciamo a tenere i risultati, è inutile nasconderci dietro un dito.

Stiamo sbagliando spesso e dobbiamo migliorare. Il difetto della squadra è essere troppo leggeri nei contrasti, bisogna lottare ed essere più cattivi, sportivamente parlando. Il nostro problema è che ci abbassiamo esponendoci alle offensive degli avversari. Cercheremo di ritrovare la nostra strada.

E’ nel diritto dei tifosi fischiare se non sono contenti. Io so che possiamo fare di più, però il tempo comincia a stringere e bisogna reagire in fretta. Io proverò in tutti i modi a risolvere i nostri problemi, continuerò a lavorare per questa Società finché mi daranno la possibilità di farlo e lo farò anche per questa città, a cui sono legato».

IL TABELLINO DEL MATCH:

COSENZA: Perina; Bittante, Capela, Monaco, D’Orazio; Bruccini, Kanouté (76′ Greco), Machach (63′ Sciaudone); Baez (69′ Carretta), Rivière, Pierini. A disp.: Saracco, Corsi, Broh, Litteri, Schiavi, Legittimo, Trovato. All. Braglia

SPEZIA: Scuffet; Ferrer, Capradossi, Erlic, Ramos; Maggiore, Bartolomei, Mastinu (46′ Acampora); Ragusa, Gudjohnsen (86′ Terzi), Bidaoui (71’ Marchizza). A disp.: Krapikas, Barone, Vignali, Burgzorg, Ricci F., Gyasi, Reinhart, Benedetti. All. Italiano

ARBITRO: Maggioni di Lecco (Grossi – Lanotte)

IV UOMO: Garofalo di Torre del Greco

MARCATORI: 38′ pt Rivière (C), 18′ st Ragusa (S)

NOTE: Serata mite, temperatura di circa 15°C. Terreno di gioco in ottime condizioni. Presenti 3.735 spettatori di cui 12 ospiti (2.152 paganti + 1.705 abbonati)

Ammoniti: 26′ Monaco (C), 44′ Mastinu (S), 46′ D’Orazio (C), 55′ Maggiore (S), 68’ Ramos (S), 94′ Bruccini (C)

Espulso: al 70’ Ramos (S) per doppia ammonizione

Angoli: 10-4 (pt 5-4)

Recupero: 1′ pt; 5′ + 2′ st

*Le foto in alto sono a cura di Mario Ferrantino

*L’immagine in evidenza è tratta dal sito ufficiale del Cosenza Calcio