Dedicato al celebre anglista, critico e saggista, che lì visse dal 1969 fino alla sua morte nel 1982
L’operazione è stata possibile grazie all’intervento della Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, guidata da Massimo Osanna. La casa Museo racchiude decenni di appassionato collezionismo e ne riflette gusti e inclinazioni. Dall’amore per il periodo napoleonico, all’interesse per l’arredamento d’interni e per gli oggetti d’uso dello stesso periodo, che insieme formano e ci riportano concretamente il gusto di un’epoca.
Durante il periodo di chiusura temporanea, il Ministero ha curato approfonditi restauri, sia sulle strutture di servizio che sulle Opere. La complessità della personalità di Mario Praz è sintetizzata nel nuovo logo del Museo, che include il suo profilo come ritratto-cameo, in onore del gusto neoclassico. «Oggi aggiungiamo un altro piccolo, ma prezioso tassello al nostro Patrimonio culturale» ha commentato il Ministro Sangiuliano.
«Le case spesso riflettono i caratteri personali e intellettuali dei loro abitanti. Praz scrisse ‘La casa della vita’, riferito ad un altro suo appartamento, quello di Via Giulia – ha, infine, concluso Sangiuliano – dimostrando come anche un piccolo spazio possa essere il punto di partenza per riflessioni che abbracciano il mondo intero e la natura umana. Mi piace ricordare l’anticonformismo di Praz, la sua posizione di osservatore distaccato, propria del conservatore, che lo portò ad una critica aspra del ’68».
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