Per un ex stratega di Macron, la situazione che si è andata a creare è frutto anzitutto di una deriva personale del Presidente. Di certo, chi governerà la Francia dopo il secondo turno delle legislative, troverà i conti pubblici in disordine. Le previsioni del GovernoAttal sul deficit al 3% entro il 2027, sono irrealizzabili, secondo le Agenzie di rating.
Nel 2023, la Francia ha visto il suo deficit salire al 5,5%, cifra che ha spinto la Commissione Europea a bacchettare Macron. Ieri sera, subito dopo l’esito del voto, Macron ha rilasciato queste dichiarazioni: «L’alta affluenza al primo turno di queste elezioni legislative testimonia l’importanza di questo voto per tutti i nostri connazionali e il desiderio di chiarire la situazione politica».
D’altronde, solo l’ammucchiata con le Sinistre potrebbe prolungare la sua sopravvivenza all’Eliseo. Sul tavolo c’è, più concreta che mai, l’ipotesi di una presa del potere da parte del Rassemblement National e del suo aspirante premier Jordan Bardella. Fino a ieri Macron non aveva ancora sciolto pubblicamente le riserve sulla questione e aspettava, tuttavia, di analizzare il voto.