Il giorno che rende felici i bambini ha un’importante origine storico-religiosa di cui sono protagonisti i Re Magi, senza i quali non sarebbe possibile il presepe

Il termine Epifania deriva dal greco antico e significa ‘manifestazione‘, ‘apparizione divina‘, ‘venuta‘  per cui si riferisce all’apparizione di Gesù bambino all’umanità rappresentata dalla visita dei tre Re Magi nel Cristianesimo occidentale e dal battesimo nel Cristianesimo orientale. Benché siano citati da un solo vangelo su quattro, quello di Matteo, secondo alcuni storici la loro vicenda appare solo un artificio letterario-propagandistico.
Il mito della donna anziana che distribuisce regali ai più piccolo si è, invece, sviluppata nel XII° secolo quando con la diffusione della credenza che i Re Magi, in difficoltà nel cercare il luogo di nascita di Gesù, chiesero informazioni ad un’anziana signora che si rifiutò di aiutarli e non volle seguirli per andare a visitare il bambino nella grotta. La donna poi si pentì e dopo aver realizzato un cesto di dolci, si mise alla loro ricerca, ma non riuscendo a trovarli si fermò ad ogni casa donando dolciumi a tutti i bambini che incontrava.
Da sempre, inoltre, in riferimento al cammino compiuto dai Re Magi, nell’antichità l’apparizione di una stella cometa era considerato un ‘segno‘ divino. Del resto gli astri, penetrando con la loro luce nell’oscurità diventano spesso espressione dell’eterna lotta tra bene e male, tra luce ed ombra. D’altronde, la presenza della stella è stata spiegata anche dalla scienza. Secondo gli studiosi, infatti, dietro la famosa stella di Betlemme c’è, comunque, una soluzione razionale. Tant’è che l’astrofisico teorico dell’Università di Notre Dame Grant Mathews, ha pensato bene di indagare a fondo il fenomeno astronomico che secondo lo scienziato si sarebbe originato da un allineamento planetario accaduto, appunto, nell’anno VI a.C.