Alle 8:30 di domani mattina suonerà la campanella

Oltre mezzo milione di studenti italiani si cimenteranno con la prima prova dell’Esame di Stato. E a 40 anni esatti dalla canzone simbolo di Antonello Venditti, era infatti il 1984, alcune cose sono rimaste le stesse, come l’ansia della vigilia. Da settimane impazza fra i ragazzi il tototema: sarà Manzoni o D’Annunzio, Oppenheimer o Matteotti Eppure qualcosa è anche cambiato. Al di là dell’adrenalina degli ultimi giorni.
Molti ragazzi, oltretutto, hanno già in tasca l’iscrizione all’Università. Arrivano all’esame proiettati verso una sfida ben più difficile, quella del mondo del lavoro. Quasi il 70% dei ragazzi si dice preoccupato di questo appuntamento. Oltre la metà ha paura di trovare un impiego sottopagato e quasi il 50% di restare precario molto a lungo.
«Mi spaventa l’idea di entrare in un mondo totalmente diverso, come quello dell’Università e del lavoro – racconta una delle ragazze maturande -. So che mi aspettano anni di precariato e che la figura dell’insegnante non è sempre valutata per quanto vale. Ma credo che sia importante insegnare ai ragazzi materie come la Storia soprattutto in questo momento».