C’è nel risultato di Ascoli, specie per come è maturato (dallo 0-2 per il Cosenza al 3-2 finale per i marchigiani), il difetto originario di questa annata dei rossoblù nel Campionato di Serie B, stagione 2019/2020.
Non rischiamo certamente di dire eresie nel sostenere che i LUPI, visti al Del Duca, sono stati condannati dalla mentalità difensivista del proprio allenatore, al secolo Piero Braglia, che al 54′ sostituiva un’incontenibile Pierini per uno spento D’Orazio.
Diciamolo pure, senza mezze misure: una logica che andava bene ai tempi di Trapattoni, ma che nulla c’entra con l’interpretazione di un calcio moderno fatto, soprattutto, di velocità e di capacità di creare la cosiddetta “superiorità numerica“. Compiti che tutto sommato, l’esterno cosentino, sino a quel momento aveva svolto in maniera esemplare e diligente (suo, infatti, lo slalom nella difesa ascolana che ha procurato il penalty).
L’Ascoli, dopo tre partite senza vittorie, voleva tornare a festeggiare i tre punti davanti ai propri tifosi e così è stato. Fra i marchigiani mancava lo squalificato Gravillon; per gli stessi motivi nel Cosenza era assente Capela, espulso a Trapani.
La partita è iniziata con le due squadre che si sono affrontate da subito a viso aperto, con i calabresi che non temevano, in alcun modo, le ripartenze dell’Ascoli. Tant’è che già dai primi minuti i bruzi occupavano la metà campo avversaria, con Kanutè sempre pronto a dettare i tempi di gioco con lucida determinazione e con una manovra, spesso, efficace e fluente.
L’uno-due del Cosenza, non a caso, lasciava attonito mister Zanetti che alla vigilia della gara si era più volte pronunciato sulla necessità di battere i silani, «sempre pronti ad approfittare delle debolezze altrui». Gli uomini di Braglia, però, non si lasciavano intimorire dai padroni di casa, siglando il primo goal con Revière al 16’ e su rigore, con Bruccini, al 21′ per il doppio vantaggio (ora cannoniere della squadra con 4 goal).
L’Ascoli che al 17′ si era visto annullare una rete per netta posizione di fuorigioco di Ardemagni (succederà anche nei primi minuti del secondo tempo), si è rifatto sotto e al 38′ ha accorciato le distanze con Ninkovic lasciato libero di calciare davanti a Perina, che nulla ha potuto. Il finale di tempo è stato caratterizzato da tanto nervosismo, con il Direttore di gara costretto a distribuire cartellini gialli a destra e a manca. Ne hanno fatto le spese Ninkovic (A), Petrucci (A) e Corsi (C).
La prima frazione di gioco si chiudeva, dunque, con il Cosenza in vantaggio. Ma è nella ripresa, con i cambi effettuati dai due allenatori, che in realtà si sono spostati gli equilibri. I calabresi, un po’ alla volta, hanno concesso sempre più campo ad un Ascoli subito aggressivo.
Braglia, a differenza di Zanetti, non ne ha”azzeccato” una. Cosicché Scamacca, subentrato ad Ardemagni, ribaltava il risultato condannando il Cosenza all’ennesima, amara, sconfitta. E’ la prima volta, in tredici giornate, che l’Ascoli prende punti dopo essere passato in svantaggio. Ottimo, comunque, l’arbitraggio di Massimi che in molte situazioni convulse ha mostrato tempismo e grande senso di equilibrio.
Autoassolutorie le parole di Braglia che a fine partita ha dichiarato: «Abbiamo fatto bene fino all’episodio del primo gol subito. Da quel momento in poi è stata un’altra partita. Loro hanno iniziato ad avanzare, abbiamo cercato di cambiare modulo per limitarli. Sulla rete del pari di Scamacca siamo stati ingenui, sul terzo gol non ne parliamo nemmeno.
Dispiace tanto perché giocare i primi trenta minuti in quel modo e ritrovarti senza niente in mano fa rabbia. L’Ascoli mandava molti uomini in area e per noi diventava difficile contenerli. Potevamo alzarci un po’ di più invece di aspettarli, gli errori ci hanno condannato. Dovevamo interpretarla meglio, le ingenuità commesse oggi ci sono costate care».
IL TABELLINO DEL MATCH:
ASCOLI: Leali; Andreoni, Brosco, Valentini (72′ Ferigra), Padoin; Cavion, Petrucci, Brlek (59′ Chajia); Ninkovic; Ardemagni (57′ Scamacca), Da Cruz. A disp.: Lanni, Novi, D’Elia, Troiano, Rosseti, Picinocchi, Beretta, Gerbo, Laverone. All. Zanetti
COSENZA: Perina; Corsi, Idda, Monaco, Legittimo; Bruccini, Kanouté, Sciaudone (82′ Carretta); Baez, Rivière (60′ Litteri), Pierini (54′ D’Orazio). A disp.: Saracco, Broh, Schiavi, Machach, Greco, Trovato. All. Braglia
ARBITRO: Massimi di Termoli (Capaldo – Miele)
IV UOMO: De Santis di Lecce
MARCATORI: 16′ Rivière (C), 21′ rig. Bruccini (C), 38′ Ninkovic (A), 71′ e 88′ Scamacca (A)
NOTE: Giornata uggiosa con pioggia battente. Presenti 6.059 spettatori (1.862 paganti + 4.197 abbonati) di cui 364 provenienti da Cosenza
Ammoniti: 41′ Ninkovic (A), 43′ Petrucci (A), 45′ Corsi (C), 56′ Sciaudone (C), 73′ Andreoni (A), 81′ Brosco (A), 83′ Idda (C)
Angoli: 4-3 (pt 2-2)
Recupero: 2′ pt; 5′ st
* Foto Gallery a cura di Francesco Donato e Mario Ferrantino che a titolo individuale collaborano con la Redazione
*L’immagine in evidenza è del fotoreporter Francesco Donato