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Addio allo storico Direttore del Salone di Torino

E’ stata una vita al servizio dei libri quella di Ernesto Ferrero, scomparso all’età di 85 anni dopo una lunga malattia che lo aveva fiaccato nel corpo, ma non nello spirito. Sempre vigile e attento su ciò che succedeva intorno a lui. Fedele ad una gentilezza calda, mai affettata, con un sorriso che a volte tradiva una vena malinconica. Coltissimo senza snobismo, osservatore affilato di eventi e persone.
Ferrero, infatti, è stato molte cose. Editore, critico, traduttore, narratore, organizzatore culturale, Direttore, dal 1998 al 2016, del Salone del Libro di Torino. Ieri tutto il mondo della cultura gli ha reso omaggio. Nato nel Capuoluogo piemontese il 6 Maggio 1938, ha abitato il mondo editoriale italiano per oltre 60 anni, da quando, nel 1963 ha iniziato a lavorare come responsabile dell’Ufficio Stampa della Casa editrice Einaudi.
Nel corso degli anni la sua scrittura elegante e mai opaca si è applicata con la stesso slancio ai risvolti di copertina, alle recensioni e agli interventi sui giornali, come ai romanzi e ai saggi. Traduttore di Céline con la sua versione di Viaggio al termine della notte edita da Corbaccio. Al timone del Salone del Libro, ha governato con fermezza e disponibilità le tempeste più difficili. Da «soldato sabaudo», come amava definirsi, con la rosa di carta nell’occhiello della giacca ed un sorriso soave sulle labbra.