L’elezione del Presidente della Figc slitta, quindi, all’anno prossimo. Questo il compromesso trovato fra le varie anime del calcio, riunite ieri a Roma in Consiglio Federale. Leghe professionistiche, dilettanti, calciatori, Allenatori ed Arbitri hanno deciso, su proposta di Gabriele Gravina, che l’Assemblea del 4 Novembre sarà chiamata a riscrivere le regole del pallone e non a eleggere il nuovo numero uno della Federcalcio, come inizialmente previsto in Agenda.
Quel voto, infatti, è rimandato al 2025. La Serie A oggi pesa appena per il 12% nelle votazioni e punta ad ottenere il 25%. I professionisti, tutti insieme, puntano pertanto a raggiungere il 50% dei voti, a discapito dei dilettanti, che oggi da soli pesano soltanto per il 34%. Quando gli si chiede se nel 2025 abbia intenzione di ricandidarsi, il Presidente prende tempo.
«Non cambia nulla per me. La mia riserva sulla ricandidatura si scioglierà quando avrò chiuso il percorso di rispetto di alcuni principi – ribadisce il Presidente uscente – e cioè quelle che sono le nuove regole del gioco». Gravina, infine, ha riconosciuto la necessità di adeguare lo Statuto Federale all’emendamento Mulé.