L’inaugurazione richiamò in Piazza una grande folla, decretando un consenso unanime che nei secoli non è certo venuto meno
Il 14 Gennaio del 1583, venne inaugurato Il ratto delle Sabine del Giambologna. Questo capolavoro del Manierismo, alto 4,10 metri e realizzato fra il 1574 e il 1580 dallo scultore fiammingo Giambologna, nome italianizzato di Jean de Boulogne, ricavandolo da un unico blocco di marmo, fu voluto dalla famiglia dei Medici per arredare la Loggia dei Lanzi, in Piazza della Signoria, un vero Museo a cielo aperto.
La scultura regala allo spettatore punti di vista multipli, grazie alla disposizione secondo una direttrice a serpentina delle 3 figure in azione: un giovane che solleva una fanciulla che sta cercando di liberarsi ed un anziano disperato, bloccato fra le gambe del ragazzo.
Motivo per cui la statua è anche detta Le 3 età dell’uomo, per la successione cronologia nelle fattezze dei protagonisti. Giambologna rappresenta un episodio leggendario della storia di Roma, il cosiddetto Ratto delle Sabine: Romolo, Re e fondatore della città, fece rapire con l’inganno le donne sabine, perché i romani potessero procreare.