L’Italia il 25 Settembre scorso ha indicato in Giorgia Meloni il premier alla guida del prossimo Governo, il sessantottesimo nella storia della Repubblica
Piaccia o meno, la Democrazia è questa. Sono, per l’appunto, i cittadini nell’esercizio di un proprio legittimo diritto sancito dalla Costituzione, a determinare maggioranze e minoranze in Parlamento. Che poi la memoria storica degli italiani sia andata a farsi benedire, resta comunque un tema di estrema attualità da affidare, in ogni caso, a storici e politologi.
Intanto, suscita una certa curiosità la composizione del prossimo Esecutivo, dando tuttavia per scontato che il Presidente Sergio Mattarella nell’affidare l’incarico di Primo Ministro seguirà le indicazioni giunte dalle urne, per cui dovrebbe essere Giorgia Meloni, prima donna in assoluto, ad occupare la poltrona di Palazzo Chigi al posto dell’uscente Mario Draghi.
Di conseguenza, sulla base degli annunci fatti in campagna elettorale, non dovrebbe aver vita lunga il Reddito di Cittadinanza introdotto nella precedente legislatura. L’idea, infatti, è quella di elaborare un nuovo strumento che tuteli i soggetti privi di reddito, effettivamente fragili e impossibilitati a lavorare o difficilmente occupabili.
Per chi, invece, è in grado di lavorare, saranno previsti percorsi di formazione e potenziamento delle Politiche Attive del Lavoro, allo scopo di costruire un modello di Ammortizzatori Sociali universale per tutti i lavoratori. Allo studio, tra l’altro, anche un’indennità di disoccupazione per gli autonomi che segua le stesse regole dell’indennità prevista per il lavoro dipendente.