10 mesi

In un solo mese lascia vette incredibili per tornare a livelli dal volto umano

Dal 5,3% di Settembre al 2,3% circa di Ottobre. Un crollo, comunque, atteso nell’ordine del 3%. È quello che, tra l’altro, si aspettano molti analisti non appena l’Istat diffonderà la stima provvisoria dell’andamento dei prezzi al consumo. Così si andrebbe verso una chiusura di anno vicina al +6%, contro il +8,1% del 2022.
La corsa dei prezzi, che negli ultimi 12 mesi era letteralmente impazzita, arrivando a sfiorare il +12% della fine del 2022, si appresta così ad effettuare una super frenata e a rientrare nell’alveo della normalità. Da un punto di vista politico si può affermare che il costante rallentamento nella crescita dei prezzi è stato accompagnato, in parte, da alcune iniziative del Governo, sia quelle mirate a contenere i prezzi finali dell’energia, sia le più recenti, con l’introduzione dei prezzi calmierati per alcuni prodotti di largo consumo nella grande distribuzione.
Dal punto di visto monetario, infine, l’inflazione ha senz’altro legato il suo andamento all’aumento dei tassi d’interesse operato dalla Banca Centrele Europea, il cui effetto è stato quello di raffreddare l’economia. Probabilmente anche troppo, visto il rischio di una recessione indotta anche dai minori consumi. Di certo il trend dei prezzi a cui stiamo assistendo renderebbe incomprensibile un nuovo aumento dei tassi e, anzi, aprirebbe la strada ad un graduale calo nel giro dei prossimi mesi