Lo Chef italiano ha proposto cibi poveri ma preziosi

Sembra un musicista jazz, Massimo Bottura, mentre racconta il lavoro di Chef del G7. Parla, cucina, saltella fra racconti di pomodori e storie di Presidenti. Saluti a chi entra in cucina e propone itinerari tra erbe e agrumi raccolti così, secondo l’ispirazione del momento.
Poi la musica si ferma, è il momento della concentrazione. «Scusi, ora non posso parlare – dice di colpo con grande attenzione -. Stiamo per impiattare, tutto deve essere perfetto». È un’esperienza eccezionale. Il senso di responsabilità è elevato, perché si avverte il dovere di fare qualcosa di speciale. In fondo si rappresenta l’Italia.
«Abbiamo pensato ad un viaggio attraverso i sapori dell’Italia – dice, infine, Bottura, lo Chef delle grandi occasioni  -. Si è iniziato con un semplice pane e pomodoro. Un piatto contadino, che parla di materie prime povere, ma sicuramente preziose. Ursula von der Leyen, tra tutti, è rimasta davvero colpita».