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Tra i più grandi maestri della scena teatrale sarà sul Palco fino al 22 Dicembre

Si tratta di uno dei capolavori della drammaturgia shakespeariana che da oltre 400 anni custodisce le molteplici sfaccettature di un tempo ancora attuale. L’eterna tragedia del potere, dove si consuma la conflittualità del rapporto tra padri e figli, in una vicenda di paternità ed eredità, irrompe sulla scena attraversata dal campionario di passioni, tradimenti e miserie dell’esistenza umana.
Scritto all’inizio del ‘600, il testo si basa sulla leggenda di Lear, Re della Britannia, prima che diventasse parte dell’Impero Romano, la cui storia era già stata narrata in cronache, poemi e sermoni, ma che Shakespeare ha saputo rendere immortale tramite una pluralità di personaggi di potente drammaticità, che la nuova regia di Lavia esalta e illumina attraverso il nutrito cast interpreti.
Lavia, infine, definisce Re Lear una storia di perdite: perdita della ragione, perdita del Regno, perdita della fraternità. «Non resta che vivere in una tempesta. Ma la tempesta di Lear è la tempesta della sua mente. La tempesta della mente dell’umanità, la morte dell’uomo – scrive Lavia nelle note di regia – che ha abbandonato il suo Essere. Ed ora vive il suo non-Essere nella Tempesta della mente, nella Tempesta che lo travolge».