Tra l’altro incontro bilaterale con Ursula von der Leyen

L’urgenza, dunqu,e è svanita. In una giornata la necessità di rispondere con rapidità alle minacce russe e al disimpegno americano, si dissolve nei dubbi che diversi Paesi, fra cui l’Italia, esprimono sul pacchetto del Riamo. Basta leggere, infatti, le conclusioni per capire che la Difesa europea può attendere. Il punto è che nessuno sa quanti Stati, oltre alla Germania, attiveranno ad Aprile la clausola di salvaguardia che consente di aumentare il deficit dell’1,5%.
Per quanto riguarda Trump, l’Europa ha deciso di rinviare a metà Aprile la reazione ai Dazi americani, per provare a non acuire lo scontro. Quindi una ulteriore riflessione sulla necessità di recuperare competitività economica. Si proverà, inoltre, di studiare nuove soluzioni contro le migrazioni illegali, con la conferma ben accolta anche da Giorgia Meloni, che le multe alle Aziende automobilistiche che non rispettano nel 2025 i target ambientali, saranno in qualche modo sospese.
Il Vertice, quindi, ha stabilito ancora una volta che l’appoggio a Kiev rimane. Ma i paesi dell’Europa si sono divisi, appunto, sulla Difesa. Così tutto è stato rinviato a Giugno. O comunque alle prossime settimane. Nessun passo indietro, pertanto, sul Manifesto di Ventotene. Da Bruxelles la premier ha sferrato diversi attacchi. «Quando non sono d’accordo con alcune idee, lo rivendico – ha, infine, concluso la Meloni -. E questo non significa insultare. Sono io ad essere stata insultata, ampiamente».