Con la conversione del Decreto legge Cura Italia è stato stabilito che durante il periodo di sospensione scolastica a causa dell’emergenza COVID-19, di prestare il servizio di assistenza agli alunni con disabilità mediante erogazioni di prestazioni individuali domiciliari, previa richiesta delle famiglie interessate indirizzata alle rispettive Scuole. L’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Rende, sulla base di una pianificazione condivisa con il Sindaco Marcello Manna e con l’Assessore alle Politiche Sociali Annamaria Artese, procederà in tal senso assicurando l’assistenza domiciliare da parte della Socialnet-COOP.SOCIALE A.R.L., a parità di condizioni assicurative finora previste, con l’utilizzo ovviamente dei dispositivi di protezione individuale e di tutto quanto previsto dalle norme in vigore ai fini della tutela della salute dell’utente e dell’educatore.
Soddisfazione sono state espresse dall’Assessore al ramo Marinella Castiglione: «Un servizio importante per le famiglie di Rende e per la nostra città. Attenzione massima per i nostri alunni speciali. Sostanza, concretezza e qualità. Si va avanti insieme con un percorso condiviso». Il processo educativo, a differenza di qualsiasi forma di istruzione in cui si privilegia l’aspetto informativo richiede, infatti, un rapporto relazionale segnato da una precisa tonalità emozionale. Ricordiamo che l’educatore è una figura adulta importante per il minore che ha già imparato a conoscere la propria immagine emotiva nella relazione con la madre, il padre e le figure familiari affettivamente importanti per lui.
Molti studi hanno dimostrato che quando i genitori sono percepiti come fonti preziose di informazioni e di supporto, come risorsa, come collaboratori di un progetto, allora è più semplice per l’educatore impostare un processo educativo realmente produttivo per il minore a lui affidato. Il tema è di grande rilievo perché evidenzia la necessità di realizzare una vera e propria rete di soggetti istituzionali e non in modo da poter garantire i processi di inclusione. L’obiettivo finale, dunque, è il recupero delle potenzialità dell’allievo e il raggiungimento di livelli sempre più avanzati di autonomia, collaborando con la famiglia.