Nel monitoraggio nazionale 2021 dei percorsi degli Istituti Tecnici Superiori, realizzato su incarico del Ministero dell’Istruzione, si evidenziano gli esiti occupazionali degli studenti che hanno concluso gli studi nell’anno 2019
Nel 92% dei casi i giovani hanno trovato lavoro e il dato risulta particolarmente significativo perché riferito al 2020, anno di esplosione della crisi pandemica. Sono giovani in prevalenza maschi, 72,6% tra i 20 e 24 anni (il 42,4%) e 18-19 anni (il 38,0%), in possesso di un diploma di Istruzione secondaria di Secondo grado ad indirizzo tecnico.
I percorsi in Settori tecnologici d’avanguardia erogati dagli Istituti hanno una durata biennale o triennale e fanno riferimento alle seguenti filiere: Mobilità sostenibile, Efficienza energetica, Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali – turismo, Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, Nuove tecnologie della vita, Nuove tecnologie per il Made in Italy.
Ciascun diploma corrisponde a figure nazionali, a piani di studio definiti con le Imprese e a competenze sviluppate nei luoghi di lavoro. Sono progettati sulla base di piani triennali predisposti dalle programmazioni regionali e rispondono ad alcuni standard minimi quali stage obbligatori almeno per il 30% della durata del monte ore complessivo, presenza di non meno del 50% di docenti che provengono dal mondo del lavoro, con una specifica esperienza professionale maturata nel Settore per almeno cinque anni.
«A dieci anni dalla sua nascita, il sistema degli Istituti Tecnici Superiori continua a dimostrare la sua piena efficacia in termini di occupazione – ha dichiarato il Ministro Patrizio Bianchi -. Questi dati ci dicono, però, che possiamo fare di più ed è l’obiettivo della riforma alla quale stiamo lavorando e che presenteremo a breve. È il momento di uscire definitivamente dalla fase sperimentale e creare una rete nazionale in grado di valorizzare le specificità territoriali».