In un’intervista rilasciata all’Avvenire il Presidente della Federcalcio ha parlato dei tanti problemi che affliggono le Società italiane
«Il punto di partenza per guarire il calcio malato – ha dichiarato Gravina – è prendere coscienza del forte indebitamento ed intervenire in maniera chirurgica e non con una semplice pastiglia. Essendo una crisi entropica, quella del sistema calcio non si cura solo con una terapia sotto il profilo normativo. Piuttosto serve un cambiamento di tipo culturale».
Sono parole pesanti quelle pronunciate dal Presidente della FIGC, che lasciano intravvedere un presente ed un futuro ad dir poco preoccupanti. Dinanzi ai forti debiti che tuttora gravano sulle casse societarie sono, infatti, numerosi i Club che viaggiano spediti con le spese di mercato, quasi ad ignorare un fenomeno pervasivo e preoccupante. Si parla addirittura, in alcuni casi, di oltre 1 miliardo di passivo, come certificato dal New Yourk Times, noto giornale americano.
Gravina ha, poi, proseguito soffermandosi sui fatti di violenza: «Nei giorni scorsi al Viminale abbiamo sottoscritto una dichiarazione di intenti per contrastare ed espellere dal calcio ogni forma di violenza fisica o verbale. Per fare uscire il razzismo e l’antisemitismo dai nostri Stadi abbiamo chiesto la massima collaborazione delle Società, le quali con l’uso della tecnologia possono individuare e denunciare in tempo reale, singoli o gruppi che ledono al rispetto della dignità umana».