Presidio della Scena alternativa chiama a raccolta gli artisti

Situato nella periferia della città lombarda, spera in un futuro che ne salvi la storia. Il padre di tutti i Centri Sociali italiani rischia, infatti, di chiudere per sempre, a meno che il Comune e la Prefettura non aprano un tavolo di confronto. Il 15 Maggio prossimo tornerà l’Ufficiale Giudiziario per il nuovo sfratto e si spera in un’altra proroga.
«Il Leonka è figlio di una battaglia perduta sulle Aree dismesse – ha dichiarato  Daniele Farina, già Portavoce del Leoncavallo -. Se il nostro tentativo era di farne un uso pubblico collettivo, la loro destinazione è ormai radicalmente diversa. Noi siamo gli ultimi resistenti di una sconfitta avvenuta».
E qui ci si mobilita dal 1975, dalla prima Sede di Via Leoncavallo, fin da quando l’Occupazione scatenò la reazione di vari Sindaci milanesi. Formentini disse che era un posto di randagi, Bossi ricordò che le pallottole costavano solo 200 lire. Unico leghista a difesa della Struttura fu, in reltà, Matteo Salvini.