Un mercato del lavoro con sempre meno giovani. -7,6% in 10 anni
I dati sono stati forniti dal 6°Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale. Nel decennio2012-2022 gli occupati dai 15 ai 34 anni sono, infatti, diminuiti del 7,6%. I lavoratori, dunque, invecchiano ed in futuro ce ne saranno sempre meno. Si stima che nel 2040 le forze di lavoro nel complesso diminuiranno addirittura dell’1,6%.
Intanto, nei primi 9 mesi del 2022 ogni giorno in media 8.500 italiani si sono dimessi dal lavoro: il 30,1% in più rispetto allo stesso periodo del 2019, prima della pandemia. Sono numeri che fotografano un mercato del lavoro molto dinamico, in cui la ricerca di una occupazione migliore (che per i giovani significa meno precaria), è la bussola che orienta le decisioni ed i comportamenti.
La fascia della precarietà, tra l’altro, è ancora molto ampia. Il 21,3% dei lavoratori italiani, purtroppo, è occupato con forme contrattuali non standard, ove il part-time involontario, con meno ore lavorate e quindi retribuzioni più basse, coinvolge il 10,3% dei lavoratori. La precarietà è, soprattutto, giovane ed è ancor più donna, tant’è che alimenta una parte significativa della mobilità nel mercato del lavoro.