Strepitoso successo del Cosenza nel ritorno della sfida playout, che in uno Stadio al limite della capienza ribalta lo 0-1 dell’andata e conquista, contro tutto e tutti, una meritata permanenza in Serie B

Ci sono emozioni che solo il calcio può regalare. La pandemia, infatti, aveva fatto (in parte) dimenticare di cosa sia capace il popolo rossoblù quando, in un solo colpo, la propria squadra del cuore può arrivare a giocarsi un’intera Stagione. L’appuntamento contro il Vicenza era, dopotutto, una di queste temibili circostanze. Un tipico caso di ‘dentro o fuori‘, in cui le mezze misure non sono oltremodo ammesse e, come sempre, occorre ‘buttare il cuore oltre l’ostacolo‘.
E il Cosenza, ancora una volta, è riuscito a farlo. Sostenuto da un pubblico meraviglioso, ha saputo spingere la squadra verso un importante traguardo. E’ stata una cornice da brividi quella vista al San Vito-Marulla. Un’onda umana che si è mossa già nel tardo pomeriggio per gremire lo Stadio in ogni angolo di posto.
I terribili ragazzi di Bisoli, hanno iniziato la gara un po’ contratti, anche perché i veneti chiudevano bene le linee di gioco impedendo al Cosenza di trovare spazi da occupare in cui rendersi pericolosi. Al 9′ ci ha provato Ranocchia ad impensierire la difesa avversaria, ma sul suo tiro ad effetto Matosevic non si è fatto sorprendere.
I Lupi al 16′ hanno provato subito a reagire, ma sul traversone di Kongolo è stato il portiere biancorosso, questa volta, a sventare la minaccia, respingendo di pugni in piena area. Ma il primo vero squillo del Vicenza è arrivato al 27′ grazie all’incursione di Cavion sul lato sinistro, il quale ha impegnato l’estremo difensore rossoblù in una rischiosa deviazione in angolo.
Al 33′ la pericolosa incursione di Caso non è stata sfruttata a dovere e due minuti dopo una palla vagante ha messo in seria apprensione Contini. La partita, comunque, con il trascorrere dei minuti non riusciva a sbloccarsi. Le ultime avvisaglie sotto porta erano, tuttavia, ancora del Cosenza, prima che l’arbitro Massa mandasse le squadre a riposo.
Nella ripresa la mossa vincente di Bisoli con l’ingresso in campo del giovane Zilli, l’uomo che nuovamente è riuscito a cambiar volto alla partita. Suo, infatti, al 46′ il colpo di testa che ha permesso a Larrivay di intervenire sul tapin di Contini per siglare il momentaneo vantaggio dei Lupi. Lo Stadio, a qual punto, è sembrato crollare.
La rete dei calabresi, a conti fatti, ristabiliva la parità per numero di goal segnati nel doppio confronto e poiché (sic stantibus rebus), il Cosenza superava gli avversari per il maggiore punteggio ottenuto nella classifica generale della regular session, il parziale ottenuto dall’attaccante argentino garantiva ai silani la ‘matematica‘ salvezza.
Il Vicenza, nonostante la scasa lucidità nei suoi uomini più pericolosi, provava a reagire, ma era sempre Caso a seminare il panico in una difesa già traballante, saltando come birilli chiunque si opponesse alle sue incontenibili serpentine. Un vero fuoriclasse, fresco di convocazione nella Nazionale di Mancini, che difficilmente rivedremo in riva al Crati dopo la retrocessione del Genoa, Società che ne detiene appunto il cartellino.
I veneti, un po’ alla volta, iniziavano a sparire dalla partita. Tant’è che era il solo Ranocchia a tentare la via del goal con assurde quanto improbali conclusioni da fuori area. Al 65′, fra i quasi 20 mila spettatori che assiepavano gli spalti, riecheggiava all’improvviso una vera apoteosi, dopo che il ‘temuto‘ Direttore di gara, Davide Massa di Imperia , assegnava il penalty per la squadra di casa.
Era lo stesso marcatore Larrivey ad incaricarsi della battuta con la quale spiazzava Contini e, insieme a lui, le flebili speranze di un Vicenza che potrebbe, in ogni caso, restare ancora aggrappato alle tribolate vicissitudini della Reggina. Neanche i 6′ minuti di recupero concessi nel finale di gara, hanno consetito alla squadra Baldini di riapre il macth.
Il Cosenza, mai in preda a particolari suggestioni e dopo l’ennesima sofferta Stagione, è riuscito di fatto a mantenere la categoria, ricacciando il blasonato Vicenza in Lega Pro, un po’ come quando si ricacciano gli ‘incivili‘ in Africa, quasi a voler riscattare, tra l’altro, e questa volta sul campo, un destino dal sapore un po’ beffardo per una salvezza che lo scorso anno arrivò ope legis nelle Aule dei Tribunali, prima Sportivi e, poi, Amministrativi.
IL TABELLINO DEL MATCH:
COSENZA: Matosevic; Rigione, Camporese, Venturi; Di Pardo (80′ Bittante), Kongolo, Carraro (46′ Zilli), Florenzi, Liotti (73′ Situm); Larrivey (80′ Vallocchia), Caso (89′ Gerbo) A disposizione: Sarri, Vigorito, Vaisanen, Palmiero, Millico, Hristov, Laura Allen. Bisoli
VICENZA: Contini, De Maio, Cavion (77′ Giacomelli), Diaw, Ranocchia, Bruscagin (57′ Da Cruz), Janio Bikel (57′ Meggiorini), Brosco, Dalmonte (72′ Boli), Maggio, Lukaku (67′ Greco) A disposizione: Grandi, Zonta, Pasini, Padella, Cappelletti, Alessio, Teodorczyk Allen. Baldini
ARBITRO: Davide Massa di Imperia
ASSISTENTI: Stefano Alassio di Imperia e Niccolò Pagliardini di Arezzo
IV UFFICIALE: Valerio Marini di Roma
VAR: Aleandro Di Paolo di Avezzano
AVAR: Pasquale De Meo di Foggia
MARCATORI: 46′ Larrivey (C), 67′ Larrivey (R) (C)
NOTE: Spettatori: 17.771, di cui 532 ospiti per un incasso di 85.528 euro
Ammoniti: 17′ Carraro (C); 67′ Larrivey (C), 48′ De Maio (V), 90+2′ Diaw (V), 90+2′ Florenzi (C)
Espulsioni: —
Recupero: 1′ pt; 6′ st

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