Sarà Mario Biondi a traghettare la città di Cosenza nel 2023
Dalla sua Mario Biondi ha un timbro vocale che evoca i grandi del soul, del jazz e del rhytm and blues, caratteristiche che hanno fatto breccia nel pubblico e che ricordano da vicino la voce di Barry White o di Isaac Hayes. Tutti apprezzano quel tono profondo e quasi internazionale, la pronuncia a tratti perfetta, anche se agli esordi, molti si sono chiesti che faccia avesse il tizio.
Alcuni hanno subito pensato al classico afroamericano per via di una dizione più o meno precisa. Poi all’improvviso è arrivata la sorpresa: il tipo è un italiano, bianco, calvo e persino siciliano, di Catania.
Ora ce lo ritroveremo a Cosenza, nella classica Piazza dei Bruzi per il Concerto di Capodanno, anche se in passato ha già calcato il palcoscenico del Teatro Rendano, ma si sa che nella notte dalle tante suggestioni, ognuno di questi personaggi è in grado di trascinare la folla, sino a coinvolgerla con il proprio sound e le proprie stravaganze vocali.
Non è il caso, ovviamente, in tempi di crisi, pretendere che dopo artisti dal nome di Franco Battiato o Francesco De Gregori, il pubblico cosentino avrebbe meritato molto di più, rispetto ad un cantante con una voce costruita negli anni, fatta di un inglese improbabile, venuta fuori dai tanti cori gregoriani cantati nelle Chiese e nelle Piazze siciliane.
Per carità, va bene lo stesso, ma probabilmente molti cittadini si staranno chiedendo come mai allo spreco di decine di migliaia di euro bruciati in una notte sola, non sarebbe stato preferibile rifare un po’ di lifting alla città e al suo deprecabile manto stradale.