Dare il peso della gestione tecnica ad un uomo come Allegri è pura follia

La Juventus, al di là delle vicende extra calcistiche, per prima cosa deve sbarazzarsi  della strafottente presunzione del suo plenipotenziario allenatore. Il calcio dei bianconeri visto a Napoli è qualcosa di improponibile, diametralmente opposto alla modernità pallonara praticata, invece, dagli uomini di Spalletti.
C’era qualcosa di profondamente sbagliato nel gioco di una Juve costruita male ed, infatti, si è visto. I 7 goal subiti dalla squadra torinese, poco prima dalla sonora batosta serale, erano semplicemente lo specchio per le allodole di quanti si erano illusi che il tecnico livornese avesse messo tutto a posto e che la squadra navigasse finalmente in acque più tranquille.
Certo, la formazione azzurra è un ‘giocattolo‘ ormai perfetto, costruito dalle sapienti mani di Cristiano Giuntoli e forgiato dalla perizia arguta di un altro toscanaccio. Per cui, nessuna altra squadra italiana, e forse anche europea, può considerarsi dello stesso livello.
Il Campionato del Napoli, da stasera, è un Campionato a parte, in cui la competizione è andata del tutto a farsi benedire. Forse sono proprio i ragazzi le nuove leve da cui la Juventus dovrà ripartire. Ed occorre farlo in fretta perché i Pogba, i Paredes, i Di Maria o i Vlahović di turno, chi più chi meno, hanno già miseramente fallito la loro missione. E un Mondiale conquistato non assolve nessuno.
Oggi si è chiusa davvero un’epoca vincente per la squadra che è stata di Andrea Agnelli, ma a fine Stagione l’obiettivo non solo è quello di mettere un po’ d’ordine alle vicende societarie, quanto, piuttosto, al progetto tecnico della squadra, sottraendolo possibilmente dalle mai del suo assurdo leader Maximo.
*L’immagine in evidenza è a cura della Juventus FC