Sono state rese pubbliche le motivazioni che hanno indotto il Collegio di Garanzia del CONI a rigettare il ricorso presentato dal Chievo contro la decisione della FIGC di non concedere ai veneti la licenza d’iscrizione al prossimo Campionato di Serie B
E’ impietoso il verdetto contenuto nelle 12 pagine sottoscritte dal Presidente Raffaele Squitieri, dal relatore Ferruccio Auletta e dai componenti Barbara Marchetti, Franco Massi, Giancarlo Carmelo Pezzuto. In uno dei passaggi, infatti, si legge: «Secondo la Co.Vi.So.C, il deficit impediente consiste nella situazione di inadempimento di debiti tributari, segnatamente IVA risalente ai periodi d’imposta 2014-2018, per i quali, alla data discriminante del 28 Giugno 2021, la Società risultava decaduta dalle procedure di pagamento rateale in precedenza in itinere».
Il Chievo, tuttavia, «sostiene l’illegittimità del provvedimento impugnato a causa di un difetto di istruttoria della Co.Vi.So.C., essendosi quest’ultima limitata a prendere atto di un dato formale, risultante da un sintetico documento ricevuto dall’Amministrazione finanziaria, non avendo invece operato gli opportuni approfondimenti».
Resto il fatto che i debiti tributari a carico della Società veneta si aggirano intorno ai 20 milioni di euro. Ragion per cui, sostiene il Collegio, «in questa prospettiva, non può dirsi condivisibile in alcuna misura l’invocazione dell’impossibilità di avvalersi del preteso diritto di chiedere una seconda dilazione del debito fiscale con pagamento rateizzato». A questo punto, il Cosenza, non può che attendere con fiducia l’imminente decisione del Presidente della FIGC Gabriele Gravina di disporre l’iscrizione della squadra rossoblù al Campionato di Serie B 2021-2022.