Secondo Luzi i ragazzi di seconda generazione sono italiani

«Bisogna favorire quanto più possibile l’integrazione. Sono italiani». Il Comandante dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi, non ha dubbi sull’annosa questione della riforma sulla cittadinanza che sta tenendo banco nel panorama politico italiano. Luzi, intervistato dal Corriere della Sera, spiega che la Legge attuale del 1992 «non rispecchia più il cambiamento che c’è stato nella Società italiana».
«Il meccanismo di integrazione, con equilibrio politico, va trovato» dice una volta interpellato sulla possibilità che l’Italia attui una Riforma. Secondo Luzi, infatti, nel resto d’Europa, in particolare in Francia, la questione migratoria è strettamente connessa alle tensioni presenti nelle periferie ed è fermamente convinto che nel Paese serva «una normativa più moderna».
Il Comandante, che andrà in pensione il prossimo mese di Novembre, ritiene che si debba «favorire quanto più possibile l’integrazione, perché i ragazzi stranieri di seconda generazione sono, a tutti gli effetti, italiani». La Riforma sulla cittadinanza dovrebbe, tuttavia, essere affrontata con cautela ed attenzione circa le sensibilità dei cittadini e degli Operatori della sicurezza.