Da alcuni giorni diversi media continuano a riprendere, a volte con toni allarmistici, la notizia secondo cui il Coronavirus circolerebbe anche nell’aria e quindi si potrebbe rimanere infettati respirandola. Cosicché, a distanza di oltre un mese dall’esplosione della pandemia, sono ancora tanti gli interrogativi sulle reali modalità di trasmissione del Covid-19.
A questa domanda, in realtà, aveva già risposto con una nota l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) quando lo scorso 29 Marzo aveva pubblicato sul suo sito uno studio in cui ribadiva che il virus non può essere trasmesso attraverso l’aria, ma solo entrando in contatto con le goccioline respiratorie di una persona infetta.
Ora, però, la stessa Organizzazione potrebbe rivedere le proprie raccomandazioni anche sull’uso, ad esempio, delle mascherine, alla luce dei risultati di un approfondimento secondo cui proprio le goccioline emesse da un colpo di tosse o da uno starnuto, potrebbero viaggiare nell’ambiente per distanze ben più ampie di quelle sinora dichiarate.
Intanto, Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, nel corso di una Conferenza stampa circa la possibilità che l’OMS riveda le proprie indicazioni, ha così risposto: «In questo momento non abbiamo evidenze per dire che il virus circola nell’aria».
In ogni caso, benché gli autorevoli pareri provengano da eminenti esperti e studiosi in materia, tali affermazioni cominciano ad essere scarsamente univoci e al quanto discordanti. Per cui, nell’incertezza, è meglio mantenere un livello alto di prudenza, limitando il più possibile le uscite da casa.