Altra vittoria casalinga al San Vito-Marulla per la squadra di Zaffaroni. Il Cosenza avanza in classifica e raggiunge momentaneamente il Parma a quota 7. Chi l’avrebbe mai detto. Intanto, cresce a vista d’occhio il numero di tifosi presenti sugli spalti che, sull’onda dell’entusiasmo, continuano a riempire lo Stadio

Spazzati via i dubbi e le incertezze che per tutta l’estate hanno agitato i cuori dei tifosi. Crollano, infatti, sotto le bordate dell’attacco silano le tante preoccupazioni sul reale valore di questa squadra costruita da Goretti di tutta fretta ed, oltretutto, fra lo scetticismo generale. Ormai il Cosenza è finalmente una realtà. Stretto e compatto e con rapide ripartenze si è sbarazzato anche del Como, che contro formazioni ben più pretenziose era, comunque, riuscito a racimolare qualche punto.

Nel primo quarto d’ora sono stati i lombardi a tenere maggiormente l’iniziativa, facendo apparire ancor più ‘orfana‘ di Palmiero la squadra rossoblù. Tuttavia, i Lupi si sono disposti bassi sulla mediana del campo, tenendo strette le linee fra i reparti per, poi, mandare in avanscoperta i soli Gori e Caso, con quest’ultimo che ha fatto letteralmente ammattire gli avversari. Anche Situm, dopotutto, ha rinunciato alle sue solite sgroppate per meglio arginare le avanzate dei lariani.

Al 14′ è giunto il vantaggio di Gori con un tiro dalla distanza sul quale, il suo omonimo (schierato dall’altra parte), nulla ha potuto. L’attaccante bruzio, in realtà, ci ha provato anche al 13′, ma il portiere comasco nell’occasione si è fatto trovare pronto. Alla mezzora Solini ha rischiato grosso, cincischiando con la palla fra i piedi, prima di cederla al portiere. Al 34′, invece, è successo qualcosa di incredibile sul fronte opposto, quando  H’Maidat, calciando dal limite dell’area, ha colpito entrambi i pali dopo che la sfera ha attraversato l’intera linea di porta senza far danni all’incolpevole Vigorito. Si è trattato, in ogni caso, dell’unico pericolo scaturito da un corridoio lasciato libero fra difesa e centrocampo.

Ad inizio ripresa il Como ha cercato nuovamente di sorprendere il Cosenza rendendosi pericoloso al 52′ con Cerri che, da breve distanza, ha schiacciato di testa su calcio piazzato battuto da Bellomo, trovando però sulla sua strada un reattivo Vigorito che, prontamente, ha respinto con i pugni. Da quel momento in poi, dalla panchine, è iniziato il valzer delle sostituzioni. Il tempo di qualche altra incursione di Caso, prima, e Sy subito dopo, che anche Zaffaroni ha richiamato in panchina qualche suo uomo ormai stremato dalle fatiche. 

Ma il più clamoroso degli avvicendamenti è arrivato all’89′ quando Gori, lasciando fra gli applausi il terreno di gioco, ha fatto posto al subentrante Millico il quale, senza neanche attendere l’annuncio dell’eventuale recupero, ha insaccato fra le gambe del portiere la palla del 2 a 0 per i Lupi. Dallo Stadio, a quel punto, si è alzato in cielo un urlo liberatorio accompagnato dall’esultanza incontenibile di un calciatore, forse, ritrovato dopo mesi di sofferenti traversie.

Lariani, dunque, che rimangono fermi a quota 2 punti, frutto dei pareggi iniziali. Per il resto 3 sconfitte consecutive. «Ottimo Cosenza mister, squadra stretta e compatta e veloce nelle ripartenze. È quello che chiede ai suoi uomini?», è stata la nostra domanda in Conferenza Stampa.

«Sì, in questo momento prevalentemente sì – ha replicato Zaffaroni -. Dobbiamo affrontare delle gare dove si deve provare a fare in tutti i modi risultato. Bisogna, quindi, portare avanti entrambe le cose sulle quali stiamo già lavorando. Poi, occorre aggiungere qualcosa in ogni partita in termini di personalità nella gestione della palla, magari con maggiore precisione da un punto di vista tecnico in quanto, su questo aspetto, siamo ancora un po’ indietro».

Sabato 25 in riva al Crati è atteso il derby calabrese contro un Crotone in evidente difficoltà, specie dopo la pesante sconfitta interna ad opera del Lecce di mister Baroni. Sarà comunque una sfida ricca di fascino sportivo, ma che si annuncia, in ogni modo, con una particolare carica agonistica. I pitagorici non attraversano un eccellente stato di forma e si ritrovano, loro malgrado, con una delle difese più perforate del Campionato.

IL TABELLINO DEL MATCH:

COSENZA: Vigorito; Tiritiello, Rigione, Vaisanen; Situm, Carraro, Gerbo (58′ Vallocchia), Boultam (69′ Eyango), Sy (58′ Corsi); Caso (69′ Pandolfi), Gori (89′ Millico). A disposizione: Saracco, Matosevic, Kristoffersen, Venturi, Pirrello, Minelli, Florenzi. All. Zaffaroni

COMO: Gori; Vignali, Solini, Scaglia, Ioannou; Iovine (56′ Chajia), Bellemo (70′ Arrigoni), H’Maidat, Parigini (81′ Luvumbo); Cerri (81′ Gabrielloni), Gliozzi (70′ La Gumina). A disposizione: Facchin, Bolchini, Bertoncini, Kabashi, Varnier, Cagnano, Pelli. All. Gattuso

ARBITRO: Sacchi di Macerata (Di Iorio – Gualtieri)

IV UOMO: Grasso di Ariano Irpino

VAR: Nasca di Bari

AVAR: Mastrodonato di Molfetta

MARCATORI: 14′ Gori, 90′ Millico

NOTE: Serata gradevole con temperatura di circa 22°C. Terreno di gioco in buone condizioni

Ammoniti: 39′ Bellemo (CO), 45′ Scaglia (CO), 50′ Gerbo (CS), 52′ Caso (CS), 64′ Solini (CO), 87′ La Gumina (CO)

Angoli: 1-7 (pt 1-2)

Recupero: 1′ pt; 3′ + 1′ st