Mai prima d’oggi c’erano state 3 espulsioni per la stessa squadra in un tempo

Doveva essere il ritorno di benvenuto in città per l’allenatore William Viali ed, invece, la Festa si è presto tramutata in un amara serata di calcio per il mister che lo scorso anno ha guidato il Cosenza verso una storica salvezza. L’Arbitro romano Fourneau non ha avuto, infatti, alcuna esitazione nell’esibire il cartellino rosso a Falasco, per doppia ammonizione, a Buchel ed, infine, a Forte, lasciando in 8 uomini la squadra marchigiana.
Eppure, in una mite serata di Agosto, il Campionato del Cosenza era iniziato in un’atmosfera frizzante, ma non certo elettrica, con il Presidente Eugenio Guarascio che ha attraversato, tutto gongolante, senza le solite contestazioni, uno Stadio San Vito-Marulla particolarmente gremito. Viali, oltretutto, al suo ingresso in campo, è stato accolto da un applauso fragoroso, segno della riconoscenza che il popolo rossoblù sente tuttora nei suoi confronti.
I calabrisi, sin dalle prime battute, hanno mostrato una certa aggressività tipica, ormai, del nuovo allenatore Fabio Caserta. La squadra, galvanizzata dal sostegno del pubblico, non ha dato tregua agli avversari, apparsi già da subito particolarmente nervosi e carichi di tensioni. Erano, spesso, in ritardo sui palloni ed il loro gioco era davvero al limite della correttezza, tant’è che sono volati i primi cartelli gialli e tutto faceva presagire ad un incontro rovente, con i Lupi trasformati, loro malgrado, nel ruolo delle pecorelle.
Al 15′ l’epidosio del rigore in favore del Cosenza. E’ stato lo spagnolo Rodriguez a deviare d’istinto con la mano, la fucilata di Calò indirizzata verso la porta difesa da Viviano. A parte i dubbi del Direttore di gara, il penalty è stato comunque concesso dopo aver rivisto l’azione al VAR e trasformato dall’esecuzione perfetta di Gennaro Tutino, uno dei veri alfieri della vittoria cosentina. A quel punto l’Ascoli è scomparso, uscendo completamente dalla partita.
Nel secondo tempo, per la squdra di Caserta, è stato sin troppo facile condurre la gara. E così, con l’Ascoli decisamente alla deriva ed in balia delle onde, è stato prima Arioli al 54′ e, poi, Zilli al 61′ a suggellare il suicidio dei marchigiani, scesi in Calabria forse eccesivamente irritabili e stizzosi a causa della scomparsa del loro idolo Carletto Mazzone. Al 74′, infine, ci ha provato ancora una volta Tutino a rendersi autore di una bella discesa in area insieme ai propri compagni, stampando però sulla traversa quello che poteva essere il poker di un Cosenza sempre più martellante e convincente.
IL TABELLONE DEL MATCH:
COSENZA (4-2-3-1): Micai; Martino, Fontanarosa, Venturi (79′ Cimino), D’Orazio; Zuccon (65′ Praszelik), Calò; Arioli (58′ Marras), D’Urso (57′ Zilli) Mazzocchi (71′ Crespi); Tutino. A disp. : Lai, Marson, Meroni, Rispoli, Sgarbi,  Novello. All. Caserta
ASCOLI (4-3-2-1): Viviano; Adjapong, Botteghin, Quaranta, Falasco; Caligara (46′ Falzerano), Buchel, Masini(56? Kraja); Rodriguez, Millico (63′ Giovane); Forte. A disp. : Barosi, Bolletta, Simic, Haveri, Gnahorè, D’Uffizi, Manzari, Mendes. All. Viali
ARBITRO: Francesco Fourneau  di Roma 1
Assistenti: Dei Giudici e Catallo
IV° Ufficiale: Vogliacco
Var: Aureliano
Avar: Pagnotta
Marcatori: 20′ Tutino rig., 54′ Arioli, 61′ Zilli
Note: Spettatori complessivi 8.403, di cui abbonamenti emessi 1168. 5 tifosi per la squadra ospite, per un incasso € 90.901
Espulsi: Falasco (A), Buchel (A), Forte (A)
Ammoniti: Falasco (A), Masini (A) Caligara (A), Zuccon (C)
Angoli: 6-0
Recupero: 7’+3′ pt, 1′ st

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*L’immgine in evidenza e la Fotogallery sono a cura di Pasquale Golia