Serata fatale per i calabresi che nonostante il forcing degli avversari hanno confermato la loro solidità
Prima o poi la sconfitta doveva arrivare e per il Cosenza è capitato a Parma, contro una squadra di tutt’altra qualità, ma non per questo dominante sul piano della grinta e del coraggio agonistico. I Lupi visti al Tardini non hanno, infatti, sfigurato al cospetto di una formazione costruita per vincere il Campionato e per affermare il loro strapotere in qualunque contesto o situazione.
Tra l’altro il vantaggio degli emiliani è arrivato su una deviazione fortuita dell’attaccante, tutto sommato, meno incisivo fra quelli schierati, anche se per curriculum ugualmente temuto, e si sta parlando di Inglese, che al 29′ ha indirizzato in rete un angolo basso calciato da Mihaila. Discutibile la scelta di Dionigi di lasciare a riposo un certo Larrivey, forse per farlo rifiatare, che ha privato purtroppo il Cosenza dell’arciere più spietato e pericoloso nei pressi di Chichizola.
Si è trattato, comunque, della prima sconfitta dei rossoblù nel corso di questa Stagione, maturata, soprattutto, nella seconda parte di gara, quando la squadra bruzia ha sofferto maggiormente gli attacchi dei crociati che hanno prodotto al 50′ il palo colpito da Vasquez, al 60′ il salvataggio di Rispoli sulla linea di porta dopo una conclusione di Man e all’89′ l’intervento provvidenziale di Matosevic sulla potente incornata di Circati.
Il Cosenza, oltretutto, al 21′ ha avuto la sua migliore occasione da goal, costruita sull’asse D’Urso–Voca, che per poco non ha consentito ai calabresi di passare in vantaggio e, con ogni probabilità, di consegnare alla cronaca un’altra partita e, alla storia, un diverso risultato. Nella ripresa, a conti fatti, è stato Man l’attaccante più insidioso del Parma, il quale per ben 2 volte ha sfiorato il raddoppio per i padroni di casa.
Tuttavia, l’atteggiamento della squadra calabrese non è sembrato affatto passivo. Gli uomini di Dionigi hanno peccato semplicemente di imprecisione, come dimostrano ampiamente i tentativi andati a vuoto di Bastianini al 44′, Vaisannen al 47′ e Butic al 50′, con palloni finiti di qualche centimetro alto, sopra la traversa.
Inoltre, sul campo, non è per nulla mancato il furore agonistico dei vari protagonisti del match, con l’arbitro costretto ad estrarre il giallo anche nei confronti di un Pecchia particolarmente nervoso, dopo aver inspiegabilmente tollerato alcuni interventi al limite della regolarità da parte di altrettanti calciatori gialloblù. Alla fine ne sono stati ammoniti 6, ma 5 si contano nella sola formazione crociata.
Per il mister cosentino, infine «la squadra ha giocato a viso aperto, costringendo il Parma, specie nel primo tempo, ad abbassarsi. Nel secondo tempo siamo venuti fuori ancora bene – ha, poi, evidenziato in Sala Stampa– fin quando però gli avversari non hanno cominciato a spingere puntando sulla qualità dei propri giocatori. Peccato per il Direttore di gara che nella sua conduzione mi è sembrato sin troppo in soggezione verso di loro».