Il mondo, ormai, è in attesa di riprendere le vecchie abitudini non appena la scoperta di un vaccino anti-covid sarà in grado di rendere immune l’umanità. Tuttavia, molti sono ancora i quesiti legati alla reale efficacia dell’atteso antidoto che dovrebbe almeno restituire una diffusa tranquillità alle persone. Anche perché, nelle ultime settimane, i dati che giungono soprattutto da alcuni Paesi europei non sono affatto confortanti. Al momento sono già 27 i vaccini in via di sperimentazione sull’uomo e questo fa pensare che prima o poi una soluzione verrà trovata per porre fine alla pandemia.
Meno realistico, però, è il credere che i risultati della ricerca scientifica possano condurre a quella che gli esperti chiamano immunità sterilizzante, ossia la completa rimozione del virus. In genere i vaccini sono somministrati attraverso un’iniezione intramuscolare, ma nel caso delle vie respiratorie gli anticorpi indotti arrivano sempre in quantità minori. Ecco perché è plausibile aspettarsi che il futuro vaccino non possa di fatto impedire al coronavirus di infettare le alte vie respiratorie, anche se le vie respiratorie profonde resterebbero comunque protette, mettendo così gli infetti al riparo da conseguenze estreme.
Per cui, oltre alla possibilità di vaccinarsi, è importante continuare ad utilizzare tutte le armi in nostro possesso come, ad esempio, mascherine e distanza sociale, se non altro per impedire al micidiale killer di continuare a diffondersi e di alzare, giorno dopo giorno, la curva pandemica. Il mondo della medicina d’altronde è consapevole che a differenza di altri virus il Covid-19 è destinato a scomparire, nonostante la strada da percorrere sia ancora lunga e irta di ostacoli.