Il tecnico croato prova a curare i problemi creati dalla gestione Motta
Adesso il salvagente della ricapitalizzazione lanciato da John Elkann può servire alla Società per studiare una nuova strategia di mercato nei prossimi mesi. Intanto, Tudor cerca di risolvere i problemi. C’è un pragmatismo che il mister ha mostrato già nel debutto contro il Genoa. Tudor, infatti, è riuscito a dare una scossa provando a rompere con il recente passato.
Igor è partito dal cuore e lo spirito mostrato dai calciatori fa pensare che l’ex difensore sia riuscito a toccare le corde giuste, in cui si è rivista una squadra battagliera. A guadagnarci è stata, soprattutto, la solidità difensiva. Tudor è un motivatore ed ha portato a Torino l’energia positiva, ma non soltanto quella. Si è affidato ai più forti e li ha schierati nelle posizioni a loro più congeniali.
Ma la mossa più redditizia si è rivelata l’accentramento di Yildiz nel ruolo di trequartista, libero di scatenare fantasia e genialità, come in occasione del bellissimo goal. Il croato, tra l’altro, ha quindi ulteriori priorità. Aumentare l’intensità e la produzione di gioco offensivo. La spirito di Vlahovic è stato quello giusto, ma adesso serviranno i timbri.
Tudor considera Dusan un bomber anche migliore di Osimhen e vuole sfruttarne l’abilità in Area. L’altra grande missione, inoltre, si chiama Koopmeiners perché il cambio in panchina non ha dato, purtroppo, la scossa giusta. «Teun va recuperato e sono sicuro che ci riusciremo» ha dichiarato il tecnico e l’aspetto mentale s’intreccia insieme a quello fisico e tattico. Anche Douglas Luiz aspetta, con pazienza, il suo momento.