La questione ha sollevato dubbi sulla capacità di valutazioni da parte di Commissioni ministeriali di assegnare fondi
I tecnici della Cultura, nel 2022, hanno dunque bocciato un film alto e popolare in quanto «progetto di opera non giudicata di straordinaria qualità artistica in relazione a temi culturali, a fatti storici, eventi, luoghi o personaggi che caratterizzano l’identità nazionale». Un giudizio che non lascia scampo poiché la pellicola di Paola Cortellesi, senza alcun dubbio, è di alta qualità come dimostrano, oltretutto, i risultati ottenuti al botteghino.
D’altronde, negli anni più recenti è lunga la lista di film giudicati non meritevoli di finanziamenti pubblici. Ma come è stato possibile che a C’è ancora domani non sia stato riconosciuto la straordinaria qualità artistica del lavoro cinematografico? Il film, tra l’altro, ha fatto parte di una categoria speciale di 51 pellicole da sostenere con il contributo selettivo.
Guardando al tema, alla vicenda personale e al contesto storico del lavoro della Cortellesi, la cosa fa decisamente sobbalzare dalla sedia e così Alberto Pasquale Presidente dell’Umbria Film Commission, ha consegnato ieri pomeriggio un post al quanto polemico su Facebook a proposito della «lungimiranza delle Commissioni ministeriali». Una bocciatura per un film divenuto, intanto, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.