Il Ministro italiano ha tenuto una conversazione telefonica con l’inviato speciale per il Clima degli Stati Uniti John Kerry, attualmente in Europa al termine di un tour che lo ha portato a Londra, Bruxelles e Parigi
Cingolani ha anticipato a Kerry che «il piano di ripresa italiano allocherà 80 miliardi di euro in cinque anni in progetti verdi che riguardino una accelerazione della de-carbonizzazione, con riduzioni che potranno arrivare sicuramente al 55% puntando al 60% delle emissioni al 2030 grazie al Recovery Fund».
Si tratterà di realizzare una serie di cospicui investimenti in nuove tecnologie con una forte spinta all’idrogeno verde e blu, seguita da una radicale trasformazione del Settore dell’acciaio in senso sostenibile, per poi scommettere su mobilità e trasporti sostenibili, stimolando, inoltre, l’autoproduzione di energia nel Settore agricolo e accrescimento del contributo dell’agricoltura per il contrasto del cambiamento climatico.
Il Ministro ha, infine, sottolineato la radicata tradizione di protezione dell’ambiente in Europa e in Italia, base per sviluppare ulteriormente la collaborazione con gli Stati Uniti al fine di accrescere l’ambizione globale: «L’approccio glocal – ha argomentato Cingolani – induce a spingere per la presa di coscienza del legame fra azioni e sforzi locali da un lato e benefici globali dall’altro, elevando clima e ambiente a beni comuni riconosciuti universalmente».