C’è molta euforia fra i partiti a seguito dell’incarico affidato da Mattarella a Mario Draghi. Molti, però, dimenticato i disastri sociali compiuti da Monti e dal suo Governo, anche se in quel caso si era in pieno regime di austerity
Che la politica abbia perso ormai il suo primato nel governare le sorti del mondo, è cosa ampiamente risaputa. Sono sempre di più, infatti, le occasioni che confermano questo preoccupante dato. A dimostrarlo anche l’ascesa dell’ex Presidente della Banca Centrale Europea destinato, di fatto, alla guida del nuovo Governo.
Per quanto riguarda invece la lista dei Ministri, ci si aspetta che altri “tecnici” andranno a far parte dei probabili candidati che saliranno al Colle a prestare giuramento nelle mani del Capo dello Stato. La storia più recente insegna, purtroppo, che spesso il loro modus operandi non ha fatto altro che accelerare la tendenza storica al depotenziamento delle Istituzioni.
Ma i principali dubbi sono, comunque, legati alle scelte che Draghi andrà a compiere sul piano economico, visto che sono in molti a credere nella sua preoccupante ostilità al reddito di cittadinanza, al blocco dei licenziamenti, così come si teme che possa promuovere anche una riduzione della cassa integrazione.
E’ vero che in questi giorni si fa anche riferimento al Draghi allievo del compianto economista Federico Caffe, ricordando che alla BCE ha spesso ispirato le sue scelte al pensiero keynesiano, ma tuttavia occorre ricordare che è sempre stato un fedele assertore delle virtù selettive del mercato. Ecco perché, l’annuncio di voler rimodulare il calendario scolastico prolungando la didattica al 30 Giugno, appare in realtà come una sorta di ‘cavallo di Troia‘ che nasconde, al contrario, ben altre intenzioni.