Il film è ambientato nell’Abisso del Bifurto, sulle pendici del Pollino in Calabria. Una grotta di origine carsica detta anche Fossa del Lupo. La pellicola girata in quei luoghi dal regista di origini calabresi racconta, infatti, l’impresa compiuta nel 1961 da un gruppo di speleologi
«Il Leone stretto fra le mani di Michelangelo Frammartino è l’immagine della Calabria che vogliamo: resistente, poetica, capace ancora di vedere nel buio la luce del proprio coraggio». Così il Presidente Anci Calabria Marcello Manna ha commentato il Premio Speciale che la Giuria della 78ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia ha tributato a Il Buco del regista dalle origini caulonesi. «Questo riconoscimento – ha inoltre aggiunto Manna –, le parole d’amore di Frammartino rivolte alla nostra regione, sono una ventata d’aria nuova che deve spazzare l’immagine di una terra di vinti e ultimi».
Nel 1961, infatti, un gruppo di speleologi si è addentrò all’interno dell’Abisso di Bifurto, il buco più profondo d’Europa lungo 683 metri situato nel Parco del Pollino, mentre l’anno prima, al Nord, si completava la costruzione avveniristica del grattacielo Pirelli di Milano. A quel movimento verticale e ambizioso verso l’alto, poi simbolo del boom economico anni ’60, è corrisposto il movimento speculare e contrario verso le viscere della terra compiuto, appunto, da un gruppo di speleologi. Il Buco, dunque, è la storia di un’impresa che ai più sembrava impossibile, ma che un gruppo di coraggiosi ricercatori, insieme ad una Comunità di pastori, ha reso possibile.
«Il cinema italiano è in ottima salute – ha, infine, dichiarato il Ministro della Cultura Dario Franceschini -. Grazie al Presidente Cicutto e al Direttore Barbera per questa edizione di grande successo che per il secondo anno consecutivo ha dimostrato al mondo che si può fare cultura in sicurezza. I cinque film italiani in concorso e la numerosa presenza nelle altre sezioni, dai grandi maestri ai nuovi talenti, i premi a Michelangelo Frammartino, Paolo Sorrentino e Filippo Scotti confermano che bisogna continuare a investire con forza sull’industria cinematografica, così come sta facendo il Governo».