Per Manna serve un incontro istituzionale per avviare un percorso che conduca alla stabilizzazione
«Riteniamo che la questione dei circa 4500 tirocinanti calabresi impiegati nella Pubblica Amministrazione – ha dichiarato Manna – debba essere discussa con gli attori coinvolti. Serve attivare un confronto con i vertici governativi regionali e nazionali, atto a considerare l’adozione di urgenti e mirati provvedimenti legislativi che consentano un razionale assorbimento ed impiego di questi lavoratori».
Il Presidente Anci Calabria, infatti, è intervenuto sull’annosa questione che coinvolge i tirocinanti della Pubblica Amministrazione, ex percettori di mobilità in deroga i quali, a seguito dell’accordo quadro del 2016 della Regione Calabria di concerto con i SindacatiConfederali, sono stati impiegati negli Enti Locali senza però poter godere della stessa stabilità contrattuale, degli stessi diritti e della stessa retribuzione dei dipendenti pubblici.
«Il nostro auspicio – ha, quindi, ribadito Manna – è che avvenga un necessario, quanto urgente, cambio di passo che da una parte riesca a restituire dignità e prospettive ai lavoratori che si trovano in condizioni di precarietà lavorativa e, dall’altra, venga incontro alle improrogabili esigenze degli Enti Locali di offrire servizi e di svolgere funzioni essenziali per la cittadinanza.
«L’endemica carenza di personale che investe in particolare i nostri Comuni – ha, infine, concluso il numero uno di Anci Calabria – potrebbe trovare beneficio dall’enorme bacino di tirocinanti che potrebbe essere funzionalmente valorizzato. Mi auguro, pertanto, che si possa organizzare un incontro con il Governo regionale ed i Ministeri coinvolti».