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Le parole del Capo dello Stato a Milano suonano come controcanto al Governo

«Insegnare la lingua e la cultura italiana, accompagnare i giovani e gli adulti che arrivano sul nostro territorio a divenire cittadini significa costruire insieme la città». Così ieri Sergio Mattarella a Milano. Proprio mentre parte l’operazione Albania di Giorgia Meloni. Le navi governative stanno, infatti, per raggiungere i Centri di Schengjin e Gijader.
«L’accoglienza e la solidarietà sono alla base della nostra convivenza – ha ricordato il Presidente della Repubblica -. La storia italiana è fatta di emigrazione ed immigrazione. 30 milioni gli italiani partiti per l’estero fra l’Unità d’Italia ed il secolo scorso. 6 milioni vivono stabilmente fuori dal loro Paese. Chi accoglie onora la Costituzione».
Sono parole pronunciate al Centro orientamento immigrati Franco Verga di Milano: «Non vengono più dal Mezzogiorno, ma dall’Ucraina, dai Balcani, da altri Continenti, gravati anch’essi da condizioni insostenibili» ha, poi, ricordato Mattarella. «Milano ha il cuore in mano» fa, infine, ribatito il Presidente, elogiando l’anima più profonda della città. Per cui non bisogna avere paura dell’immigrazione regolare. Bisogna accogliere le persone con intelligente umanità.