Con il 60% di precipitazioni in meno rispetto alla media storica e con 2 gradi di temperatura in più rispetto agli ultimi anni, l’agricoltura italiana è in piena crisi

La Coldiretti lancia il grido di allarme: i danni da siccità potrebbero arrivare a 6 miliardi di euro, bruciando il 10% della produzione nazionale. Anche nella Piana di Sibari le perdite sono ingenti, con raccolti di cereali e fieno ridotti del 60%. Ogni anno, infatti, fra i produttori di Campagna Amica della Coldiretti zonale di Rossano venivano raccolti circa 50 quintali di orzo.
Quest’anno invece il quantitativo si è fermato a 20 quintali. Con l’aumento dei costi dovuti alla guerra e ai trasporti, i prezzi per i consumatori aumentano ulteriormente, facendo registrare addirittura un raddoppio dei prezzi. Se la soia costava mediamente 35 euro al quintale, adesso si parla di 70 euro. Per quanto riguarda le nuove produzioni del prossimo autunno, le previsioni non sono poco incoraggianti, in quanto il raccolto sarà molto limitato.
Ma la siccità è una piaga multiforme, i danni che causa sono numerosi e di varia natura. La perdurante scarsezza delle precipitazioni, nella Primavera appena trascorsa, ha causato l’abbassamento delle falde acquifere. Molti produttori sono stati costretti ad interventi i tecnici per far calare ulteriormente le pompe e permettere così di raggiungere l’acqua, gravando in maniera importante sui costi aziendali.
Tutte le fiumare del territorio che garantivano, inoltre, un approvvigionamento d’acqua, specie per i pascoli e le vegetazioni più prossime, risultano essere completamente secche. Emblematica è la transumanza di questa estate.  La persistente carenza d’acqua, infatti, non permetterà agli animali di poter resistere ancora a lungo.
Dal Governo, intanto, sono arrivati i primi aiuti, anche se la Coldiretti Calabria si è attivata a livello regionale per far riconoscere lo stato di calamità naturale, affinché si adottino misure straordinarie per superare il periodo complesso. «L’intero comparto agricolo-zootecnico è stato coinvolto da questa situazione gravosa – ha, infine, dichiarato il Presidente regionale Franco Aceto -. Con lo stato di calamità naturale, la Regione Calabria si attivi in favore dei nostri produttori e degli allevatori che si sono indebitati per le loro Imprese in questi 3 anni, fra pandemia, guerra e calamità naturali».