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Con la sentenza 841/2020 emessa in mattinata il Tar della Calabria ha annullato l’Ordinanza della Presidente della Regione Calabria Jole Santelli, nella parte in cui aveva consentito la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie e agriturismo con somministrazione esclusiva all’aperto.

Ad impugnare il provvedimento della Governatrice, foriero di numerose polemiche, aveva provveduto il Consiglio dei Ministri, censurando la violazione delle competenze attribuite allo Stato. «Spetta al Presidente del Consiglio dei Ministri individuare le misure necessarie a contrastare la diffusione del virus Covid-19, mentre alle Regioni è dato intervenire solo nei limiti delineati dall’articolo 3, comma 1, dl n. 19 del 2020, che però nel caso di specie è indiscusso che non risultino integrati», ha precisato il Tar.

Nel ricorso predisposto dall’Avvocatura dello Stato, il Governo ha sostenuto che l’Ordinanza regionale contiene alcune previsioni che «anticipano l’efficacia di disposizioni di allentamento delle misure restrittive di contrasto e contenimento del contagio ed, inoltre, risulta emanata senza alcuna previa interlocuzione formale con il Governo e dopo un iter istruttorio lacunoso, privo di alcuna argomentazione scientifica».

D’altro canto la Regione aveva sostenuto «l’inammissibilità del ricorso per difetto di giurisdizione» ritenendo che la controversia dovesse ricadere nella competenza della Corte costituzionale, senza non prima aver ribadito l’assoluta legittimità del provvedimento..

Non si è fatto attendere, naturalmente, il commento di Francesco Boccia, Ministro degli Affari regionali, che proprio con la Santelli aveva intrattenuto un polemico confronto: «Le sentenze e le leggi non si discutono, ma si applicano. E questo deve valere per ognuno di noi. La sicurezza sui luoghi di lavoro per lavoratori e cittadini è una nostra priorità assoluta nell’emergenza Covid-19. Il governo sta facendo ripartire il Paese in sicurezza. Non è la stagione delle divisioni, dei protagonismi e dell’individualismo».

Puntuale è arrivata anche la replica della Presidente calabrese, la quale ha dichiarato: «Prendiamo atto della decisione del Tar, ma non nascondiamo il rammarico per una pronuncia che provoca inevitabilmente una battuta d’arresto ai danni di una regione che stava ripartendo dopo due mesi di lockdown e dopo immensi sacrifici da parte dei cittadini. Valuteremo, pertanto, la possibilità di sollevare un conflitto di attribuzione davanti alla Consulta».