Oggi la Semifinale in cui l’amicizia e il fair play andranno a farsi benedire
La terra rossa del Roland Garros brucerà sotto i colpi delle racchette di Jannik Sinner e di Carlos Alcaraz. La gioventù s’è presa il potere e questo ormai lo sapevamo tutti, ma adesso è diventata una questione personale. Sarà la volta dell’italiano longilineo con il cappellino in testa che nasconde i rossi capelli oppure del più solido spagnolo, con muscoli guizzanti e un sorriso genuino e disarmante?
Sono atleti dal killer instinct nascosto dietro lo sguardo gentile. Classe 2001 il primo e 2003 il secondo. Parlano la stessa lingua, quella del lavoro, del sacrificio e della disciplina. Si sono scoperti da bambini, annusati, conosciuti e, finanche, piaciuti. Non si frequentano, sia ben chiaro, ma, tuttavia, si rispettano.
Si intuisce come i dettagli saranno decisivi e che l’approccio mentale farà la differenza. Chi indietreggia, alla fine, sarà perduto. La parola d’ordine è quella di avere coraggio, sempre e sin dal primo game. Giocare ogni punto come se non ci fosse un domani. Come fossero tutti dei match point. I bookmakers avranno anche fatto delle scelte, ma la verità è che nessuno sa chi sia davvero il favorito.