Un importante progetto europeo di ricerca archeologica nel cuore dei Monti del Pollino si è svolto dal 10 al 16 Agosto scorso con la partecipazione di diversi ricercatori provenienti da alcune Università europee (Groningen -Paesi Bassi; St. Andrews -Scozia; Ghent -Belgio) che si sono uniti al Gruppo Speleologico Sparviere di Alessandria del Carretto avvalendosi anche della collaborazione delle Soprintendenze Archeologiche, Belle arti e Paesaggio della Basilicata e della Calabria, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e di altri Enti Locali che insieme, appunto, hanno favorito la realizzazione di un campo avanzato di ricerca.

Guidati da precedenti studi etnografici ed etnoarcheologici, in seno al precedente Raganello Archaeological Project, creato dagli stessi a partire dalla metà degli anni ‘90, i ricercatori, nelle loro specifiche conoscenze, hanno approfonditamente analizzato con metodi non invasivi diverse aree prospicienti la Grande Porta del Pollino ed effettuato diversi rilievi di magnetometria, numerose ricerche di archeobotanica, paleoloecologia e palinologia, applicando vari metodi ricognitivi e topografici. Decisamente notevoli i risultati che faranno cambiare, e di molto, le conoscenze archeologiche dei luoghi e il loro impatto con la natura.