Mentre diminuisce la capacità di spesa delle famiglie italiane a causa della crisi economica innescata dall’emergenza sanitaria, aumentano purtroppo i prezzi al consumo innescando un pericolo inflazione
Neanche ai meno distratti sarà sfuggito, in questi settimane, l’impennata dei prezzi sulla maggior parte dei prodotti esposti nei tanti Supermercati italiani, da Nord a Sud del Paese. La ripartenza dei prezzi dei carburanti, infatti, fa accelerare l’inflazione italiana. Secondo quanto rilevato dall’ISTAT, nel mese di Marzo l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dello 0,8% su base annua.
La lieve accelerazione dell’inflazione si deve prevalentemente all’inversione di tendenza dei prezzi dei beni energetici non regolamentati e, in misura minore, all’accelerazione di quelli dei servizi relativi ai trasporti. L’inflazione acquisita per il 2021 è così pari a +0,9% per l’indice generale e a +0,5% per la componente di fondo. C’è da dire, inoltre, che i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, registrano una lieve variazione tendenziale, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano da +0,1% a +0,8%.
D’altronde l’allarme è globale in quanto nell’area euro, fin da Gennaio, i prezzi sono saliti dello 0,9% il che vuol dire, quasi mezzo punto in più di quanto ci si aspettava, mentre negli Usa il mercato dei bond spinge i tassi al rialzo anticipando la paura dell’inflazione, anche se il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco si è affrettato a rassicurare gli italiani dichiarando che «l’incremento dei prezzi non sarà durevole».