Nell’infinita attesa di un verdetto che dovrebbe consentire al Cosenza di ottenere la licenza per la partecipazione al prossimo Campionato di Serie B, da Verona giungono parole assurde e fuori luogo da parte della dirigenza dei clivensi
«Non possiamo pagare in maniera pesantissima per una banalità». Non ci credereste, ma a dirlo è il Direttore Sportivo del Chievo Giorgio De Giorgis, a poche ore di distanza dalla pronuncia del TAR del Lazio. E quindi, 18 milioni (circa) di debito con l’Agenzia dell’Entrata per il signore in questione rappresenterebbero, appunto, una semplice ‘banalità’.
E’ qualcosa di allucinate ascoltare le dichiarazioni di questo personaggio, quasi a sostenere che i debiti verso lo Stato non hanno più alcuna importanza e che contano piuttosto gli interessi di un Club che a fronte degli enormi debiti contratti, ha pure fallito sul piano sportivo: «Siamo di fronte alla possibilità di subire un danno enorme – aggiunge ancora De Giorgis – consapevoli che più di quello che è stato fatto non poteva essere fatto per adempiere ai nostri doveri».
Affermazioni del genere sono, purtroppo, di una gravità enorme e chi le profferisce ha davvero smarrito il senso della misura, oltre ad aver perso, in assoluto, ogni contatto con la realtà. C’è anche da dire che nel costume del nostro Paese, l’evasione fiscale non è purtroppo contemplata come un reato penalmente perseguibile, così come accade invece in realtà con ben altro senso civico.