Si cerca un’intesa sulla tregua in Ucraina. Al centro del colloquio i territori invasi, le Centrali e le Infrastrutture. La Casa Bianca: «Mai così vicini alla pace». Mosca avverte: «È pericoloso parlare di invio di militari», mentre Zelensky teme concessioni. Di sicuro la telefonata al Vertice prevista oggi, può segnare la svolta della guerra. O almeno l’avvio di trattative capaci di far progressi reali, giacché le distanze si sono ridotte.
È il secondo colloquio fra i leader da quando il tycoon è Presidente degli Stati Uniti. Mosca non ha anticipato nulla sul colloquio, mentre Trump nel dire che «cerchiamo di raggiungere un Accordo» qualche elemento lo ha dato. La questione dei territori è, infatti, la più delicata dei Negoziati. L’aspettativa, anche americana, è che Kiev faccia concessioni in cambio di pace.
Zelensky finora ha ribadito che «l’integrità territoriale è una linea rossa non negoziabile». Ma secondo fonti del solitamente ben informato, l’Amministrazionesta invece ipotizzando di riconoscere appunto la Crimea come russa, pur di porre fine alla guerra. Washington, d’altronde, ce la sta mettendo tutta, ritirandosi dal Gruppomultinazionale che investiga sui crimini di guerra russi.