Si intitola Re Artù ed è il nuovo singolo del cantautore cosentino Aldo Mazzei, che dal 29 Maggio potrà essere ascoltato su tutte le piattaforme digitali. Un brano che nasce quasi per caso, ma da un bisogno concreto di libertà. «Da sempre voglio essere portatore sano di positività. Essere Re della propria vita e non dipendere da nessuno – ha dichiarato l’artista – penso sia la forma di libertà più bella al mondo. Molte persone restano incatenate non riuscendo a dare una svolta alla propria vita per paura di rimanere da soli. Ma se ognuno imparasse a conoscere se stesso e se imparassimo a convivere con noi stessi accettando pregi e difetti, non esisterebbe paura. Dobbiamo soltanto amarci».
Con queste parole Aldo Mazzei definisce la sua canzone, un brano che nasce improvvisamente, ascoltando in studio una delle tante tracce che da quasi un anno scrive assieme a Paolo Scarpino. «È stato amore a primo ascolto – ammette – ho aperto il quaderno ed ho iniziato a buttare giù le prime righe. Anche parlare di Re Artù nel brano è stato un caso; il personaggio è balzato all’improvviso nella primissima fase di scrittura del testo assieme a Ida Scarlato, quando il brano un testo ancora non lo aveva». Le parole, infatti, nascono dalla collaborazione ormai fissa con la cantautrice. «Sono sempre stato un fan della storia di Re Artù – racconta ancora Mazzei – conosco ogni aspetto della leggenda e le sue diverse versioni. Ida mi ha aiutato a creare un perfetto paragone fra la mia vita reale e le imprese del personaggio».
Oltre a Ida Scarlato e Paolo Scarpino, questo brano vede la collaborazione con il musicista Tony De Luca. Per la copertina del singolo, invece, l’art director Salvatore Palazzo è riuscito a disegnare alla perfezione il significato del brano. Re Artù anticipa il primo EP al quale il cantautore sta già lavorando e che definisce fresco e nuovo. Intanto, in questo brano ripone delle aspettative. «Vorrei solo che le persone ascoltandolo si sentano libere; libere di vivere e di scegliere; libere di vivere la vita che hanno sempre desiderato. Liberi di respirare».