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Molto meno di quanto aveva promesso agli elettori e al mondo

Il primo Ministro indiano Narendra Modi vince ancora, anche se di poco. Su 543 seggi, la sua coalizione raggiunge i 272 seggi necessari a governare. L’Opposizione, a sorpresa, conquista 197 seggi, e si prevede arrivi a 233. Non è più maggioranza schiacciante, ma è comunque democrazia.
Il Partito di Governo si conferma il più votato e con gli alleati raggiunge l’obiettivo, ma perde 60 Parlamentari e la coalizione vince di stretta misura. «Sono felice. È un grande giorno. Abbiamo vinto per la terza volta – ha dichiarato il potente leader -. Una vittoria storica nella più grande democrazia al mondo. Continueremo il lavoro fatto negli ultimi 10 anni. Non ci fermeremo finché la povertà non sarà sradicata del tutto».
I mercati, tuttavia, non accolgono con tanto entusiasmo il risultato, preoccupati dal fatto che il Governo Modi ne esca indebolito. Ma forse è una «sconfitta morale», così come dicono gli avversari. Perché l’Opposizione guidata dal Congress Party della famiglia Gandhi rimonta, oltremodo, la sconfitta schiacciante del 2019.