A poche ore dall’atteso nuovo Decreto sulle festività natalizie Giovanni Rezza, Direttore della prevenzione del Ministero della Salute e Dirigente presso l’Istituto Superiore di Sanità, si dichiara scettico e fa un appello alla prudenza
Dinanzi all’aumento dei contagi e le tante preoccupazioni in prossimità del Natale, viene quasi meno una certezza, ossia la riapertura delle Scuole dopo l’Epifania. «L’Rt e il numero di nuovi casi positivi tendono a non scendere più – ha dichiarato intanto Giovanni Rezza – a differenza di quello che abbiamo visto nelle scorse settimane».
Quindi, prosegue l’esperto, «Non mi sembra che stiano più scendendo incidenza ed Rt. Ci sarà un incontro della Cabina di regia per cui ritengo opportuno anticipare i dati. Ma è chiaro che di fronte a questa situazione occorre estrema prudenza, poi le misure specifiche le deciderà la politica».
Nel frattempo, sono in corso i tavoli con le Prefetture nei quali si dovrà affrontare il problema legato ai trasporti, mentre i Presidi temono lo stop and go ed insistono sulla necessità di potenziare, per l’appunto, il sistema degli spostamenti per gli studenti, soprattutto nelle aree metropolitane. E se alcune province hanno già chiuso degli accordi con i Prefetti, rimane sempre aperto il problema del tracciamento dei contagi nelle classi.
Oltretutto, si fanno sempre più consistenti i dubbi sul ritorno in classe al 75% degli studenti delle Superiori, previsto dall’ultimo Decreto. A porli sono gli stessi rappresentanti del Governo che temono la terza ondata. Il più drastico è il Ministro della Salute Roberto Speranza, secondo il quale «allentare le misure sarebbe un grave errore. Bisogna chiudere, non aprire in questo momento così come ha fatto la Germania».