Non lo hanno piegato le bombe da bambino, cosa volete possano mai fargli un Musetti oppure Cerundolo? Al massimo, portarlo al quinto set e poi firmare la resa dopo essersi illusi. Il mondo del tennis ha avuto ieri l’ennesima prova di forza di Novak Djoković, il Campione inaffondabile.
È solo lui, infatti, l’uomo che può fermare il tempo e rimandare il tramonto, ogni volta che l’ora malinconica sembra avvicinarsi inesorabile. E lo è ancora a 37 anni appena compiuti. Verrà, sicuramente, il momento in cui cederà lo scettro e andrà in pensione. Ma è inutile attendere, scervellarsi nei calcoli, azzardare previsioni sul momento del probabile, inevitabile, sorpasso di Jannik Sinner.
D’altronde, questo Djoković non è immortale, anche se lo sembra. Si era già rialzato nella notte fra Sabato e Domenica contro Musetti, vincendo in rimonta un incredibile match finito alle 3:00 del mattino. Ma questo è nulla rispetto a quanto accaduto ieri al Roland Garros negli ottavi di Finale.