Il leader democratico dopo una sorprendente rimonta negli Stati chiave si aggiudica la sfida contro un agguerrito e stravagante Donald Trump
«l nostro lungo incubo nazionale è finito». Queste furono le storiche parole, pronunciate dal Presidente degli Stati Uniti Gerald Ford nell’Agosto del 1974 quando subentrò a Richard Nixon. Anche in questo caso, l’America e il mondo erano alla ricerca di una maggiore serenità.
Soprattutto i mercati e le Borse internazionali potranno finalmente sorridere dinanzi a questo (attesissimo) risultato che conduce il moderato Joe Biden ad occupare legittimamente la Casa Bianca per i prossimi quattro anni.
E’ stata una battaglia carica di veleni ed insinuazioni in cui il repubblicano Tramp ha trasformato, com’è d’altronde è nel suo discutibile ‘stile’, la contesa elettorale in un circo mediatico carico di accuse e di colpi di scena.
Sarà ora anche il tempo dei riconteggi e dei ricorsi legali per una elezione che ha visto un’affluenza record con i suoi di 150 milioni di voti espressi, la più alta dal lontano 1908, ma la vittoria dei Democratici appare nettamente conquistata sul campo, senza alcun infingimento.
Lo stesso Partito Repubblicano, che da giorni ha abbandonato Trump alle sue pretestuose ed insensate invettive, sarà pronto ad aprire una nuova fase per archiviare un’esperienza che ha creato all’America non pochi problemi, specie nei confronti dei suoi storici alleati europei.
Si apre così una pagina nuova per la politica interna ed estera di una delle super potenze mondiali, anche se il tycoon statunitense difficilmente abbandonerà il campo rassegnandosi alla sconfitta. Seguiranno ancora altri giorni di inutili polemiche e richiami all’irregolarità del voto, ma difficilmente l’alchimista Trump riuscirà, senza un briciolo di prova, a ribaltare il risultato.