Il leader dei Democratici si aggiudica anche il Michigan e con 264 grandi elettori è ormai ad un passo dalla vittoria
L’America fra qualche ora potrà ufficialmente avere il suo nuovo Presidente. Joe Biden, infatti, è ad un passo dall’ottenere i 270 grandi elettori in grado di assicurargli la definitiva affermazione sul suo avversario.
Per molti moderati si tratta di ritrovare la piena cittadinanza in una delle più importanti democrazie del mondo. La politica del repubblicano Trump, da sempre sopra le righe, ha minato, durante tutto il suo mandato, non solo gli equilibri mondiali, ma anche il quadro generale dell’intera politica estera americana.
Un uomo divisivo che ha gettato gli Stati Uniti in un conflitto sociale perenne e che, anche dinanzi all’evidenza dei risultati, continua a gridare al complotto e ad evocare brogli di cui sarebbe vittima predestinata, ignorando di delegittimare la credibilità di quelle Istituzioni che egli stesso tuttora governa, almeno fin quando resterà in carica.
Annuncia al mondo battaglie legali, dichiarando: «Abbiamo vinto, vogliono rubarci le elezioni». Più che affermazioni, sembrano piuttosto le farneticazioni di un personaggio che si avvia di colpo sul viale del tramonto, si direbbe il Capo di Stato di una super potenza mondiale poco disposto ad accettare con obiettività il responso delle urne.
D’altronde in questi anni, dall’alto della sua arroganza, non ha mai dimostrato un briciolo di autocritica che gli potesse permettere, in qualche modo, di riconoscere, seppur in minima parte, la possibilità di un errore imputabile ad una sua scelta.
Tuttavia, difficilmente uscirà di scena. Se maldestramente qualcuno abbia potuto pensare che solo per sbaglio gli americani quattro anni fa presero un abbaglio nell’indicarlo alla guida del Paese, ebbene queste elezioni hanno dimostrato quanto Tramp sia chiaramente espressione di quell’America giunta, purtroppo, al declino della sua egemonia socio-politica nonché al degrado culturale di una società che ha, pur sempre, aperto le strade alla modernità.